Lettori fissi

lunedì 2 novembre 2009

riflessioni teatrali....



TEATRO
DIVENTARE ATTORE: UN SOGNO CHE RICHIEDE UNA BUONA DOSE DI REALISMO, P PAZIENZA E SERIO IMPEGNO.
Cosa occorre per diventare attore? Quali doti deve avere un giovane che si proponga di calcare le scene del palcoscenico, o di offrirsi a una cine-o telecamera?
Qualche decennio fa, circolava la storiella della giovane aspirante attrice che chiedeva a un
vecchio teatrante, amico di famiglia, se era vero che bisognava possedere belle curve, equamente distribuite davanti e didietro. “ No, rispondeva il vecchio amico: “ essere belle non nuoce, ma non basta”. “E’ vero”, insisteva la giovanetta,” che bisogna essere raccomandati?” “No rispondeva il vecchio: le raccomandazioni servono solo a fare un primo passo, ma non oltre!”
“E’ vero che bisogna essere gentili con il regista, o con il produttore, o con il primo attore…?”
“Be tutti dovremmo sempre essere gentili…”
La giovane sottolinea: “volevo dire… se è vero che bisogna andare a letto con qualcuno!”
“No” tagliava corto il vecchio,” anche questo puo’servire al massimo per il primo passo!”
“Ma insomma”, si spazientiva la ragazza:”che cos’è che bisogna fare?”
“LAVORARE!” rispondeva l’altro: “lavorare e studiare, prepararsi, sudare!”
Al che –concludeva l’aneddoto- la passione teatrale della giovane aspirante svaniva d’incanto.
La storiella, probabilmente inventata, è comunque significativa di un pericolo abbastanza presente nel nostro tempo: il pericolo che esistano vie “facili” al successo e alla ricchezza! Pericolo gravissimo per le giovani generazioni,soprattutto per il fatto che la cosa è verissima!
Un esempio che si fa spesso parlando con i giovani, è quello dello sport, un mondo che tutti conoscono e per il quale si sa benissimo che le conoscenze, il colpo di fortuna, per non dire altro, non possono supplire ad una seria preparazione.
Anche nel teatro è la stessa cosa! Bisogna prepararsi, una buona scuola di recitazione : dove si impara ad usare con proprietà quell’organo della fonazione che è uno dei principali strumenti dell’attore, e dove si apprende la corretta pronuncia delle parole, cercando di non disimparare, in
nome di un’accademica italianità, i sapori e l’eloquenza delle lingue regionali.

Questo aneddoto l’ho letto in una rivista di teatro di FITAINFORMA e l’autore e’ Luigi Lunari.Ho voluto postarlo per il semplice fatto che guardando la TV si vedono certe “ donnine” che pur avendo buoni i lati” A e B…..”credono di avere tutti i “ numeri “ per riuscire nel mondo dello spettacolo. LAVORARE, STUDIARE E ….SUDARE questi sono e saranno sempre gli “ INGREDIENTI

1 commento:

Laura ha detto...

Totalmente e pienamente d'accordo con te!
Ho sempre invidiato gli attori di teatro per il modo in cui si sanno esprimere (anche solo a parlare del tempo), per la cultura che hanno (perché indubbiamente un attore di teatro non è solo una persona che impara a memoria un testo) e per il coraggio che hanno nel calcare ogni sera un palcoscenico e affrontare un pubblico sempre diverso.
Oggi viviamo nell'era del "tutto subito e facilmente" e personalmente mi auguro che questa crisi economica mondiale che stiamo attraversando ci aiuti a ridimensionarci e a riscoprire il vero valore delle cose.
Ciao ciao|
Laura